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I FOTOROMANZI DI DE MARCHI SULL'INFORMAZIONE SESSUALE

Ringrazio i compagni di Rientrodolce, i compagni che con impazienza che io comprendevo, da qualche anno mi hanno rimproverato di non dar seguito ad una “inezia”, nella quale avevo parlato per la prima volta di rientro dolce in quote “umane”, non solo compatibili, ma in grado di rianimare davvero in modo diverso il pianeta, l’umanità e tutte le specie viventi.

Marco Pannella

Mentre il ventesimo secolo volge al termine, scopriamo che il mondo è diventato più piccolo e che i popoli della terra formano quasi una sola comunità. [...] Ci uniscono anche i gravi problemi che abbiamo di fronte: la sovrappopolazione, l'esaurimento delle risorse naturali e una crisi ambientale che minaccia l'aria, l'acqua, gli alberi e il vasto numero di meravigliose forme di vita che costituiscono il reale fondamento dell'esistenza su questo piccolo pianeta che condividiamo. Credo che per affrontare queste sfide dei nostri tempi, gli esseri umani debbano sviluppare un maggior senso di responsabilità universale.

Tenzin Gyatso (XIV° Dalai Lama) - citazione del 1994

Se la popolazione mondiale ha impiegato 2 milioni di anni per giungere al primo miliardo di abitanti nel 1830 e 100 anni per il secondo, dal 1930 ne sono occorsi solo 30 per il terzo miliardo, 15 per il quarto, 13 per il quinto, 12 per il sesto, 13 per il settimo nel 2011.

Aldo Loris Rossi  

Non vi è situazione umana più tragica della persistenza di una condizione nociva per cui un rimedio è immediatamente disponibile. A differenza delle pestilenze degli anni bui o delle malattie contemporanee che ancora non comprendiamo, la piaga moderna della sovrappopolazione è risolvibile con mezzi che ci sono noti e con risorse che sono in nostro possesso. Quel che manca è non già una sufficiente conoscenza della soluzione, ma la consapevolezza universale della gravità del problema e la diffusione di informazione tra i miliardi di persone che ne sono vittime.

Martin Luther King

Se l'umanità, tutta l'umanità, quella di tutti i continenti non si rende conto che deve smetterla di avvelenare e inquinare tutto, sia i paesi industrializzati, sia quelli che ancora non si sono affacciati al progresso (così detto) e non hanno ancora imparato a rispettare il pianeta, anche quelli che si sentono innocenti perché non hanno industrie, ma si rendono conto che anche loro continuano ad ammazzare gli animali, non solo con la caccia, ma soprattutto col promuovere i safari e i traffici con le pelli, i denti, i corpi degli animali, se tutta questa gente non impara che "animali" siamo tutti - "l'uomo è un animale" (anche le donne e i bambini!) - e che rispettare gli esseri viventi è indispensabile perché formiamo il complesso vario ma interdipendente degli esseri viventi e la vita degli uni è strettamente connessa con la vita degli altri, cioè di tutti, non riusciremo mai a mettere fine a tutte le ingiustizie e le violenze che si compiono contro il pianeta Terra. Se è vero - come noi pensiamo e giudichiamo - che la nonviolenza è la forza con cui possiamo riuscire a salvarci e a salvare il Pianeta con noi (nonviolenza contro gli esseri viventi, tutti, contro la natura, nel suo complesso, senza eccezioni, senza soluzioni di continuità), e che il vivere implica anche il saper gestire con intelligenza la necessità di cibarsi gli uni e gli altri: animali e vegetali, cioè fare uso del senso della misura e della qualità e gradualità degli interventi indispensabili alla sopravvivenza di tutto il complesso della vita planetaria, ebbene allora dobbiamo limitare il crescente sovrappiù di popolazione umana, non uccidendo nessuno, ma limitando le nascite e sorvegliando l'equilibrio numerico e soprattutto culturale dell'umanità e anche quello della fauna e della flora, senza distruggere nulla, ma controllandone con intelligenza gli sviluppi. L'umanità è dotata di intelligenza e dunque l'adoperi e soprattutto impari a controllare se stessa, prima di tutto. E poi anche l'habitat da cui è circondata.

Adele Faccio

Sebbene si senta spesso ripetere che chi è molto povero non dà valore alla libertà in generale e alla libertà riproduttiva in particolare, i riscontri empirici, nella misura in cui ci sono, vanno senza ombra di dubbio in direzione opposta.

Amartya Sen 

 


 

 

 

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