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Vasectomie clandestine e turismo contraccettivo, una realtà sommersa Stampa E-mail

Da http://www.vitachenasce.org/andrologia/vasectomia-rischi-novita.html

Vasectomie clandestine e turismo contraccettivo, una realtà sommersa

La vasectomia, metodo di contraccezione maschile diffuso in tutto il mondo, rimane un argomento tabù in Italia. E così, tra vasectomie clandestine e turismo contraccettivo, il Belpaese continua ad essere fanalino di coda in tema di contraccezione al maschile. È stato uno dei temi del XVII Weekend clinico della Società Italiana della Riproduzione (SIdR) a Lecce.

La vasectomia rappresenta il metodo contraccettivo maschile più efficace e sicuro tra i rimedi contraccettivi a lungo termine e consiste nell’interruzione dei dotti deferenti dell’uomo, strutture in cui viaggiano gli spermatozoi prima di mescolarsi al liquido seminale al momento dell’eiaculazione. Dopo l’intervento, l’uomo che sceglie responsabilmente questa forma di contraccezione, è definitivamente al riparo da paternità indesiderate, mantenendo comunque inalterata lafunzione e il piacere sessuale.

Le stime mondiali parlano di oltre 60 milioni di uomini sterilizzati e del 5% delle coppie in età riproduttiva che hanno scelto questo metodo di contraccezione definitivo. In particolare, la pratica della vasectomia è molto diffusa in Nuova Zelanda (23%), Stati Uniti, Olanda, Corea del Sud (11%), Australia (10%), Cina (8%), India e Gran Bretagna (7%), e i più favorevoli sono gli uomini fra i 35 e i 45 anni di età. Negli USA circa 500mila uomini, ogni anno si sottopongono a intervento di sterilizzazione chirurgica, mentre in Cina, dove la popolazione rappresenta un quinto di quella mondiale, oltre il 50% delle coppie ha un partner sterilizzato con un rapporto uomo/donna di 5 a 1.

In Italia il ricorso alla vasectomia è molto limitato anche a causa della mancanza di una legislazione chiara in merito. Inoltre, così come avviene nei Paesi a forte maggioranza cattolica, l’accostamento della medicina ai meccanismi riproduttivi dell’uomo viene troppo spesso letto come un’interferenza con la natura, con tutte le omplicazioni etiche che ne derivano. Secondo Giovanni Andrea Coppola del Centro di Medicina e Biologia della Riproduzione Umana Tecnomed di Nardò, autore di un dettagliato studio italiano sull’argomento, “in termini numerici è difficile stabilire la reale incidenza di vasectomie nel nostro Paese. Abbiamo numeri precisi, ma certamente non corrispondenti alla realtà.” Secondo i dati presentati nello studio – condotto in collaborazione con la Sezione di Microchirurgia Andrologica della Fabia Mater di Roma – in Italia dal 1999 al 2005, sono stati eseguiti 653 ricoveri per sterilizzazione maschile, 1.717 interventi di vasectomia e 397 procedure di sterilizzazione dell’uomo. Accanto a questi numeri ufficiali, però, bisogna considerare che esiste un sommerso molto difficile da quantificare.

“Parliamo – prosegue Coppola – di vasectomie eseguite clandestinamente, mascherate sotto altre procedure chirurgiche. Ed esiste anche il fenomeno del turismo contraccettivo. Per gli italiani la Svizzera rappresenta la meta preferita. Seguono l’Inghilterra e la Spagna. Tutto questo avviene per il timore, del tutto infondato e ingiustificato da parte dei medici italiani, che si tratti di procedure fuori legge.” Permane infatti l’opinione comune che tale pratica determini una menomazione fisica del soggetto e che il medico che la esegue sia passibile penalmente. Ma così non è. Dopo l’abrogazione avvenuta nel 1978 della norma che proibiva espressamente la contraccezione e la sterilizzazione chirurgica, e grazie alla legittimità della vasectomia sancita da numerose sentenze giuridiche, oggi la giurisprudenza italiana ritiene la sterilizzazione maschile una procedura pienamente lecita, sempre che questa venga eseguita previa volontaria e documentata autorizzazione del paziente.

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