Nel 1963 lo scrittore e regista Mario Soldati recensì sul giornale "Il Mondo" l'opera seconda di Luigi De Marchi, intitolata "Sociologia del sesso".

Da questa recensione estrapoliamo questo passo:

Le idee di De Marchi in tema di lotta alla sessuofobia e di diritto all’informazione e all’assistenza anticoncezionale io le sposo coll’entusiasmo del neofita anche perché la sua opera lucida e documentata mi ha convinto che la natalità incontrollata è il fattore principale di molte tragiche realtà del passato e del presente: dalla fame alla guerra, dalla povertà alla disoccupazione.

Citazione tratta da Soldati: un ricordo personale di Luigi De Marchi.