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G. De Pascalis al Comitato di Radicali Italiani Stampa E-mail

07-01-2006

Giovanni De Pascalis al Comitato Nazionale di Radicali Italiani

AUDIOVIDEO (23:05'')

RIASSUNTO DELL'INTERVENTO

Giovanni raccomanda che i temi dell’ambientalismo siano inclusi nel programma della Rosa nel Pugno e ricorda che i radicali sono stati dei protagonisti nelle battaglie ambientali, a partire da quando Pannella, nel 1984 sostenne la necessità di creare un partito dei Verdi e offrì loro il simbolo del sole che ride.

Se la vita della Terra dovesse essere rapportata ad un anno solare, l’epoca industriale corrisponderebbe all’ultimo minuto secondo e in questo secondo la popolazione è cresciuta, da un miliardo, nel 1820, a 2 miliardi nel 1925, a tre miliardi nel 1960 e arriveremo tra 15 anni a 7,5 miliardi. Dal 1990 le scoperte annuali di nuovi giacimenti di petrolio e gas sono inferiori ai consumi e si avvicinano i relativi picchi di produzione.

Non si deve programmare la transizione, ma iniziarla subito, per evitare un gravissimo collasso economico. Per la transizione occorrono almeno 20 anni. Da subito si devono fare veicoli elettrici. Capezzone, con due convegni ha sottolineato i rischi energetici e sismici, attraverso gli Amici della Terra, ma ci sono altre aree che possono dare contributi preziosi: Aldo Loris Rossi e Rientrodolce. Nomina Marco, Luca, Guido, Fabrizio. Poi Italia nostra, con Carlo Ripa di Meana. Ci sono grandi competenze. Si deve puntare anche sul problema urbanistico architettonico. In Italia il territorio è stato devastato, senza alcuna pianificazione urbanistica dal 1960. L’art. 9 della costituzione, che prevede la tutela del paesaggio, è stato tradito. Pier Paolo Pisolini lo denunciò nel 1973, nel programma per la RAI intitolato “ la forma della città”. La catastrofe l’hanno fatta i comuni, che hanno il potere urbanistico nelle loro mai. Questo potere deve passare alle province, che, con popolazioni da 200 mila a vari milioni di abitanti, realizzano un livello culturale e una capacità tecnica, che mancano ai comuni. Al sud ci sono capannoni vuoti ovunque, costruiti per ottenere sussidi dallo stato. Qualche volta ci si mettono degli impianti, ma questi vengono presto “rubati”. Si dovrebbero bloccare tutte le costruzioni al Sud e creare una commissione di inchiesta parlamentare.

A Shangay si programmano città satelliti, mentre in Italia le città si espandono a macchia d’olio, creando periferie dormitorio. In Cina e Giappone i nuclei abitati sono connessi da treni a levitazione magnetica, che non hanno locomotive e sono leggeri come aerei. Questo è il treno del futuro, che potrebbe unificare l’Italia, consentendo di percorrerla tutta in due ore.

Riassunto di Guido Ferretti

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