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Proposta a Radicali Italiani sull'energia Stampa E-mail

Rientrodolce ha proposto a Radicali Italiani di adottare il seguente documento in tema di energia, frutto del lavoro di Luca Pardi, Mario Marchitti e Giovanni De Pascalis, ma anche della riflessione e del contributo indiretto di esperti del settore come Ugo Bardi, Domenico Coiante, Luca Mercalli, Leonardo Libero, Massimo De Carlo e Massimo Ippolito. Ripetiamo che si tratta di una proposta di Rientrodolce e non di un documento di Radicali Italiani.

Documento di Radicali Italiani sui temi energetici

In questi decenni la nostra società si trova ad affrontare per la prima volta emergenze che non hanno riscontro nella storia passata: il raggiungimento del livello massimo di estrazione dei combustibili fossili, a cui seguirà un rapido declino; il rapido dispiegarsi di un effetto serra, destinato ad aggravarsi rapidamente; l'accentuarsi di una pressione demografica che procede al ritmo di 75 milioni di individui all'anno, su un pianeta ove l'impronta ecologica dell'uomo già supera ampiamente le capacita rigenerative degli ecosistemi.

Due secoli di industrializzazione basata sulla disponibilità di energia a basso costo hanno reso possibile l'esplosione dei consumi e l'aumento della redditività dei terreni agricoli, consentendo sia una crescita della popolazione mai realizzatasi sulla Terra, sia un miglioramento degli standard materiali di vita, purtroppo ristretti a meno di un quarto della popolazione totale.

L'imminente crisi energetica, già evidente negli avvenuti aumenti dei prezzi dei combustibili e delle materie prime, e le disuniformità del riscaldamento globale vedono l'Italia in una situazione particolarmente rischiosa, che, oltre a riflettersi sugli stili di vita, potrebbe arrivare a compromettere anche gli attuali livelli produttivi (si tenga presente che l'Italia importa più dell'80% dell' energia, e una larga percentuale di prodotti alimentari primari). Ad aggravare la situazione italiana contribuiscono una densità demografica ai massimi livelli nel mondo e un sistema politico che non appare in grado di assumere le decisioni drastiche che la situazione richiederebbe.

Mentre si fanno sempre più pressanti le denunce e gli appelli della comunità scientifica, anche i massimi organismi internazionali (UE, ONU) hanno invitato i singoli governi ad adottare misure volte all'uscita dalla dipendenza dei combustibili fossili. A questo invito Radicali Italiani intende rispondere con la massima determinazione, a ciò spronato anche dalla mozione generale del
proprio ultimo congresso, ove si "sottolinea l'urgenza del fatto che, anche in materia di politica estera e di politica ambientale, con particolare riguardo all'elaborazione di un piano energetico
nazionale che preveda la graduale uscita dalla dipendenza dal petrolio [combustibili fossili] in un orizzonte temporale realistico e sostenibile, vi sia sempre più sistematicamente un'azione ed un'iniziativa della Rosa nel Pugno come tale."

Appare ormai improcrastinabile che l'intera comunità nazionale, e in particolar modo la politica, il governo, il settore industriale e la comunità scientifica uniscano i propri sforzi in uno disegno diretto a trasformare l'apparato produttivo, indirizzandolo al superamento della dipendenza dal petrolio.

Gli interventi necessari a questo scopo possono essere articolati nei seguenti punti:

- Comunicazione. Dichiarare rapidamente lo stato pubblico di massima allerta con delle doverose finalità informative che consentano la convergenza di tutte le forze del paese e l'identificazione di un percorso condiviso.

- Dispersione. Occorre evitare la dispersione degli sforzi in iniziative pubbliche e private, sia industriali che di ricerca, che continuino ad andare nella direzione di una società ancora ricca di energia, come le grandi opere in ferro e cemento e la costruzione di nuovi impianti per l'utilizzo di energie fossili. Una volta per tutte va detto che esiste una sola grande opera urgente e necessaria: la transizione ad un futuro senza energie di origine fossile.

- Normative tariffarie e fiscali. Introdurre e inasprire la progressività delle tariffe energetiche. Inserire, dove possibile, una valutazione economica delle esternalità negative dei processi
produttivi, traducendola in tassazione ecologica. Fissare dei limiti ai consumi energetici, assegnare a ciascuno una quota di energia, con la possibilità di negoziarla attraverso una borsa energetica a livello individuale (Gasoline Tradable Right)

- Efficienza energetica. Migliorare, con incentivi, ma anche con norme impositive, l'isolamento termico delle abitazioni private e degli esercizi pubblici. Incentivare la produzione in filiera corta, attraverso un mercato di prossimità che consenta un risparmio energetico nei trasporti. La riduzione dei rifiuti, a partire dagli imballi, costituisce pure un importante fattore di efficienza
energetica.

- Trasporti. Diffondere con maggiore determinazione il trasporto pubblico specialmente nei centri urbani e rendere capillari i trasporti suburbani. Puntare allo sviluppo del trasporto elettrico, anche per l'uso individuale e anche con la revisione delle norme relative alla modifiche delle caratteristiche costruttive dei veicoli. Modificare i parametri di valutazione della mobilità: dalla velocità alla sicurezza, al comfort, alla puntualità, alla frequenza.

- Rinnovabili. Incentivare e semplificare le procedure per la diffusione del rinnovabile già industrialmente maturo come il solare termico e fotovoltaico, valutando anche normative impositive di questi sistemi. Adeguare la rete e i sistemi di distribuzione elettrica all'utilizzo di fonti intermittenti.

- Progetti di ricerca e sviluppo. Occorre denunciare l'insussistenza di serie prospettive nell'utilizzo dell'idrogeno e spiegare che l'idrogeno non solo non è una fonte energetica, ma anche come vettore è molto meno efficiente dell'elettricità. La fusione nucleare si colloca in orizzonti troppo lontani e incerti per essere considerata un'alternativa, mentre il solare termodinamico ripercorre una tecnologia già nota e poco efficiente, almeno nel nostro paese. Al contrario occorre favorire con determinazione un settore molto più promettente per la produzione di energia da fonti rinnovabili che riguarda l'eolico di alta quota attraverso profili alari di potenza (eolico troposferico o kitegen).

- Modello di società e di economia. A costo di rischiare l'accusa di proporre modelli etici, occorre denunciare l'eccessiva antropizzazione del territorio con la conseguente spinta a produzioni agricole sempre più intensive ed energivore; occorre proteggere i suoli agricoli e razionalizzare l'uso dell'acqua; occorre frenare l'attuale corsa verso una crescita economica materiale disinteressata alla qualità dei prodotti e dei servizi; occorre recuperare quel senso di convivialità e socialità che tende a essere soffocato in un territorio sovraffollato, inquinato da un'urbanistica e un'architettura alienanti.

- Popolazione. Occorre riconoscere che una popolazione crescente comporta maggiori consumi energetici ed porta ad un esaurimento, già ora drammatico, delle risorse del pianeta. Tale esaurimento, geologico, biologico e ambientale, si evidenzia da tempo negli insuccessi alla lotta alla povertà e non potrà che rivelarsi drammatico per le future generazioni. Le politiche per la famiglia dovranno quindi essere orientate alla promozione della responsabilità genitoriale e della pianificazione familiare, sia in Italia sia nei paesi del sud del mondo a maggior tasso di fertilità.

Su questi obiettivi, Radicali Italiani, in coerenza con la propria vocazione ambientale, risalente agli allarmi gia lanciati da Aurelio Peccei e da Ivan Illich negli anni '70, dichiara fin d'ora la propria disponibilità a fare, dell'emergenza ambientale in corso, il primo punto e la priorità assoluta della propria azione di governo, in collaborazione con tutte le forze politiche e sociali, nazionali e mondiali, che già hanno manifestato o manifesteranno la stessa consapevolezza e determinazione.

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