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Pannella parla dell'associazione "Rientrodolce" 11-12-05 Stampa E-mail

Dalla "conversazione" di Marco Pannella con Massimo Bordin di Domenica 11-12-05:

http://snipurl.com/kqp1 (Audiovideo)

Trascrizione:

BORDIN: A parte Bertinotti, allora (sì, sì abbiamo ancora tempo) questo tema delle sinistra che, a questo punto si trova in mezzo… Tu dici giustamente: sono successe alcune cose di cui va dato atto… in politica estera alcune cose sono cambiate, però è pur vero che questa settimana, se uno si fa due conti, insomma… In parole povere qui ci stanno due problemi grossi, da un lato quello che è successo sulla TAV, con i parroci che hanno chiamato a raccolta i contadini, che si schierano con i valligiani, che si schierano contro il treno, roba ottocentesca, non so che dì, e la sinistra che a un certo punto non riesce a saper gestire la cosa, tanto che deve appellarsi al governo, che poi  un po’ gli leva le castagne dal fuoco, questo un po’ è successo, e dall’altro la questione delle COOP che pure è delicata perché oggettivamente si presta ad una campagna del centro destra non… poi, vabbeh, anche loro avranno, magari, i loro scheletri nell’armadio, però insomma, non escono in modo trionfale da tutta questa faccenda. Sono due cose serie…

PANNELLA: Guarda..., anche nel partito,  mi dicono, nell’area radicale, nei forum che non vedo ( però  ho avuto degli echi), c’è stata anche una critica molto forte rispetto alla posizione che abbiamo assunto, che Emma ha assunto.

BORDIN: Emma in quell’intervista, sì, sì

PANNELLA: Delle cose sulla questione TAV, da parte di compagni come Luca Pardi e degli altri, ai quali sono anche molto interessato, e sono anche grato (io non lo conoscevo), perché mi consola (devo dire che ho bisogno di consolazione), anche di questa sigla, che hanno, dell’associazione, il Rientrodolce, che loro hanno fatto, e gli dico: è cosa che mi aiuta. Evidentemente mi bastano cose piccole per avere forse le speranze, ma forse le illusioni, di poter essere aiutato in una funzione non mediocre e non secondaria.

E, che cosa…. Sto facendo un pensiero da giorni, a…, diciamo,... così in diretta. Vede, quando a Teramo io ho combinato quel canaio sul Lotto Zero*… è stato nazionale ed è stato vittorioso e vincente nella sua puntualità, ma io lo feci anche in nome di un’alternativa all’ottozero, che era un’altra linea di sviluppo e di operazioni,... e abbiamo, diciamo, salvato la presenza nella città di uno dei due fiumi che è da millenni la caratteristica, e quindi “tra i due fiumi”. Dice Kok Sor come, su da loro, il loro centro è tra i due fiumi, facendo questa analogia,.... e...però oggi molti mi dicono: “vabbé, però non s’è fatto nulla e, dei problemi che dovevano essere risolti col Lotto Zero, a quel costo, anche se non accettabile, non c’è stato...”. E io rispondo “eh beh? perché? Perché io difendevo un’alternativa, tutt’al più, ad un certo punto, la partitocrazia, buona parte quella di sinistra (che era complice in quel disegno distruttore), a questo punto se l’è sentita di mollare gli istruttori, per cavarsi fuori, essendo noi chiaramente, in quel momento, come dire, la posizione vincente… ma… non si sono interessati ad assicurare l’alternativa

Allora! il mio problema è che sulla TAV, come metodo (e mi aiutano a volte Luca Pardi e gli altri compagni, forse anche nel fornirmi elementi), …. mi pongo un problema: era immaginabile far pagare il costo, non quello della salute perché di quello non discuto nemmeno, perché quello è superabile, ovviamente, e cose…;  ma con altri accorgimenti che possono sembrare…molto.. appunto! Farò, così mi possono accusare meglio, un esempio.... Avrei cominciato col dire: “beh! C’è questo gigantesco ponte che lo mettete lì, che attraversa la vallata ecc.: posso accettarlo solo se lo affidate, da fare, ai più grandi architetti del mondo e diventa davvero qualcosa, un’opera umana all’altezza dell’opera della natura”. Ecco, questo e tante di queste cose, un “assieme di” .

Il problema è che i sindaci, che adesso si sentono legittimati ad essere capi del popolo, della difesa eccetera.... con i loro partiti: dov’erano quando hanno sempre approvato, per anni, queste cose? che cosa facevano? Allora, dico, sì, oggi magari tu ti rendi conto delle conseguenze, ma io non me la sento di dire, a tutta l’Europa… Perché questo è il canale 5, il canale 7, e poi ci sta quell’altro, che io ho sempre sostenuto, che da Bari deve andare in Bulgaria, andare al mar Caspio, no? Ne abbiamo parlato e…! Quell’altro, che dovevamo salvare, che passasse nel nord diciamo, a est e il nord Croazia, Slovenia eccetera, per andare nell’area Danubiana e tutto....

Allora tutte, queste cose: ci vuole una cultura. Ed è quella che mi permetto di ricordare, quando, sbeffeggiato da tutti i demagoghi che sembravano i più seri, e di sinistra o di verdi eccetera,  io sono disposto ad accettare…. Su questo vorrei un dibattito.

Figurarsi! Noi, radicali, ambientalisti, che abbiamo lanciato nel nostro paese queste grandi battaglie, del nucleare e tutto quanto, come elemento conoscitivo, sarei disposto a lasciare Caorso, insomma a lasciare le due o tre cose che abbiamo, e anche, dissi, perfino a mantenere le mani nel plutonio di Pierlat, no?, in quella cosa, perché in effetti l’interesse di partecipare ancora ad un know how, (perché queste - ndr: il plutonio-  non sono univoche, no?, come destinazione), al know how a condizione che si applichi subito un piano energetico nazionale… “Traditore!” (ndr: hanno accusato Pannella) … beh! Eppure dicevo una cosa evidente! Ma scusatemi! Che senso ha che noi stiamo a difenderci da due centrali nucleari, quando, al di là delle Alpi,  i verdi e voi non dite niente a 120! Quindi,  queste bestialità di un momento, è questo il vero problema, vengono fuori come enormi conseguenze dopo, ma il rientro dolce è anche il rientro dolce rispetto alle esigenze di una concezione, che è quella che i nostri amici denunciano.

Io sono d’accordo anche su Messina,  cioè: se c’è un’alternativa sono contro tutte queste iniziative. Una classe di governo… No! Perché? Perché è verissimo che io prima voglio....,  in Sicilia, sì, e in Calabria…

BORDIN: Sì, ma la TAV e il ponte di Messina è difficile…(ndr: metterli sullo stesso piano)

No, sono ad uno stadio diverso, però, no, devo dire,  certamente le dimensioni sono enormi, ma il principio resta questo. Io, l’habitat regionale (perché  non discuto del segmento), devo riuscire a concepirlo come un insieme che, poi, si potenzia con un punto terminale o anche addirittura strumentale, per un certo senso, ma a condizione che non ci sia la realtà della Calabria,  con tratti di segmento,… ma tuttora!  più gravi ancora, dopo trent’anni, con un centesimo delle previsioni di  investimento che dovrebbero essere messi lì.

Lo stesso vale, quindi, per la Sicilia. Per altro, mi dispiace, io detesto anche, in fondo, un riflesso che porterebbe sempre a non fare case di più di un piano,… di cinque…. C’è un po’!.... Quando io dicevo a Rutelli sindaco: “guarda che quella cosa, di quel grattacielo, che ti stanno criticando come tuo progetto, io lo difenderei, se fosse un quartiere di grattacieli”, con una visione…. , no? E non…..! E quindi ancora bisogna…

 BORDIN: gli volevi far fare la Défence, in sostanza

PANNELLA Si volevo fargli fare, se possibile,  qualcosa che fosse… (fisso che la défence era già fatta e che la cultura architettonica e urbanistica procede, va avanti in base alle realizzazioni)…. eran quelle cose per le quali la bontà di quell’altro matto, straordinario, eccelso, che era Bruno Zevi, voleva che io  facessi: “no, tu devi fare il sindaco di Roma, perché io ti faccio anche l’assessore all’urbanistica eccetera”! Quindi entriamo… E ancora su questo hanno ragione coloro che dicono che noi ci stiamo dimenticando di una cosa, in fondo, ed è che tutto questo, Calabria e tutte le altre cose, sono, come dire, in contraddizione con lo sviluppo demografico che si sta di nuovo secondando nel mondo.

Quanto più ci sono miliardi di persone...: e si pagano! no? C’è la sovvenzione alle famiglie per fare i figli,  negli anni 30, adesso ... e perché negli anni trenta quella era cattiva e questa è buona? Viene dato ormai per acquisito che il numero è ricchezza, che il numero è qualità, il numero è forza. Questo è falso, perché è evidente,  evidentissimo che se noi abbiamo a che fare, in una determinata zona, con 150.000.000 di persone, lì dove ve ne erano 30, 40, 20, nel momento del suo pieno sviluppo, magari nel ’55, è evidente che muta tutto ed esige la distruzione di gran parte del preesistente. Con l’artificio (io ritengo che l’artificio e l’arte coincidano) cioè, insomma, se tu hai del cemento in un posto puoi anche dire: "meno male che batto coi piedi in quella zona sul cemento invece che sul terreno paludoso", che ne so.

Ma quindi veniamo al fatto che in fondo ci sono due leggi, due riflessi, uno antropologico, vecchio forse , a mio avviso di milioni, ma insomma di centinaia di migliaia di anni, quello che oggi è interpretato dal Vaticano: cioè occorre sempre aumentare in ogni modo possibile la procreazione degli esseri viventi umani, no? e l’altra che va adesso, che poi sono i miti rappresentati anche dalle grandi… qualcuno che nasce dalla testa di un altro, con tutto quello che comporta. Il concepire.. che poi trova il corrispettivo nella cultura cristiana, sì nella cultura cristiana, per molti secoli, che è quello del concepire, del concepire nel modo più immacolato possibile l’uomo, no? affrancando in questo modo quello che chiamano il peccato originale, che è, diciamo,  la limitatezza ereditaria di ogni specie vivente.

E quindi la battaglia antidemografica. C’hanno ragionissima, io sono molto grato ai pochi compagni, o ai molti, che tengono viva questa fiammella. Perché io continuo a non essere certo di avere la forza  di far tesoro di questa fiammella. Temo che, se la prendo, insieme faremo una cosa meritoria, ma destinata all’insuccesso. Ma posso permettermelo di dirmelo perché loro ci sono, e di questo ne sono consapevole e in questo mi accorgo, sono sempre più convinto che le forze del potere vaticano rappresentano davvero quanto di più pericoloso oggi forse abbiamo per lo sviluppo dell’umanità,... ma della natura e del mondo moderno.

trascrizione di Guido Ferretti

*Un'area, un comprensorio urbanistico, ove doveva essere realizzato un viadotto autostradale

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