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Al Gore e la Rosa nel Pugno Stampa E-mail
In una pagina pubblicitaria sul "Foglio" del 16/10/2006, Marco Pannella conclude un suo scritto sulle prospettive della Rosa nel Pugno intitolato "Un po' di storia, fatta e da fare" con queste parole:
        
I fondatori riacquistino fiducia in se stessi nella loro unità, nelle loro idee e nei loro obiettivi, nella forza fondata che a passi da gigante può passare ad assumere, in quanto tale, la normalità democratica di un grande soggetto politico, non partitico, non oligarchico, volto e atto ad avviare la Grande Rivoluzione liberale, laica, socialista, radicale, ambientale...
          
Importante anche la citazione di Gianfranco Spadaccia, che sostiene essere necessaria "una politica amministrativa realmente alternativa sui grandi temi che interessano la vita dei cittadini: ambiente, rifiuti, energia, trasporto pubblico, politiche abitative, sanità e assistenza domiciliare".
         
Ma sopratutto la pagina contiene un box molto significativo, che riportiamo qua, non senza ricordare che Al Gore ha spesso menzionato la necessità di arrestare la crescita della popolazione mondiale.

BLAIR, FORTUNA, ZAPATERO.

E SE AGGIUNGESSIMO AL GORE? PERCHÉ?

Una verità sconveniente

La stragrande maggioranza degli scienziati concorda che il surriscaldamento del pianeta è una realtà in atto ed è il risultato delle nostre attività e non un'occorrenza naturale. Le prove sono schiaccianti e innegabili. Stiamo già vedendo i cambiamenti: i ghiacciai si stanno sciogliendo, piante e animali son costretti ad abbandonare i loro habitat naturali mentre il numero di temporali e siccità aumenta.

Alcuni dati*:

Il numero degli uragani di categoria 4 e 5 è quasi raddoppiato negli ultimi 30 anni.

La malaria è diffusa anche a insolite altitudini, sulle Ande colombiane oltre i 2000 metri sul livello del mare.

Lo scioglimento dei ghiacciai e più che raddoppiato nell'ultimo decennio.

Almeno 279 specie di piante e animali si stanno spostando in zone vicine ai poli. Se il riscaldamento del globo continua possiamo aspettarci conseguenze catastrofiche.

Le morti per surriscaldamento raddoppieranno in 25 anni arrivando a 300.000 all'anno.

Il livello dei mari potrebbe aumentare di oltre sei metri con la scomparsa della calotta dei ghiacci in Groenlandia e in Antartica devastando zone costali in tutto il pianeta.

Le ondate di caldo saranno più frequenti e intense, le siccità e gli incendi aumenteranno, l'Oceano Artico potrebbe divenire privo di ghiacci nel 2050, anno in cui oltre un milione di specie potrebbero essere estinte.

Tutto questo necessita una risposta politica urgente. Risparmiare energia, seppur importantissimo, non è più sufficiente, occorre investire nelle cosiddette fonti rinnovabili: vento e sole.

(*) www.climatecrisis.net

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