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Conversazione Pannella-Bordin del 21/05/2006 Stampa E-mail
INTRODUZIONE
  
Nella sua conversazione settimanale a Radio Radicale del 21-05-06 Pannella si è rammaricato di non riuscire a seguire il dibattito di Rientrodolce, da lui giudicato importantissimo. E' tornato più ampiamente sull'argomento nella parte finale della trasmissione, in cui ha messo sullo stesso piano due sue convinzioni: quella favorevole al sistema politico ed elettorale anglosassone e quella della necessità di un rientro dolce del numero di "appartenenti alla specie umana". Si noti la voluta accuratezza dell'espressione, a proposito di antropocentrismo, ribadita successivamente, quando parla di "governare la nostra specie" e di eletti del territorio, che ne rappresentano anche il  "mondo vegetale, animale, minerale".
Inoltre parla di visionari sul piano della ricerca di forme di energie (pensava con ogni probabilità a Massimo Ippolito), contrapponendoli a "vedutisti", definiti come quelli che hanno delle vedute, anziché delle visioni.
Massimo Ippolito sarebbe un visionario in accezione positiva, cioè uno che pensa in grande e ha grandi aspirazioni, uno che stravolge i modelli esistenti, uno che "vola alto", che inventa l'utopia, contrapposto ai piccoli uomini che non hanno idee nuove e originali e sanno solo criticare l'esistente, esprimendo opinioni personali, "vedute" a una spanna dal loro naso.
 
Guido Ferretti

CONVERSAZIONE PANNELLA BORDIN del 21/5/2006

AUDIOVIDEO

PARTE 1 (00:36)

PARTE 2 (08:49)

TRASCRIZIONE

Pannella: Io sono convinto di due cose fondamentali, una, la superiorità antropologica, politica e provata dalla storia, del sistema, diciamo, bipartitico, tripartitico, del sistema fondato sulla persona piuttosto che sul partito. Piuttosto vuol dire “piuttosto che”: ma vuol dire che la persona, se è persona impegnata, è anche parte del partito, non è una questione solo individuale, no? egoistica eccetera, ma che la salute (Tocqueville ed altri) che la salute è quando non ci sono le etnie, che vengono a confronto votato con l’illusione libanese. Questo è la democrazia europea pluralistica proporzionalistica e lo vediamo, no? Diventano etnie quando, lo dico, lo dicevo vent’anni fa, lo ricordo adesso, l’ ethnos diventa ethos, a questo punto è fonte di disastri. Ecco: il manifesto di Ventotene, appunto, è un’altra espressione di tutte queste cose.

Una: questa è quella di cui sono convinto, cioè il sistema politico ed elettorale deve avere in prima linea, deve prendere corpo, volto, parola, occhi e quindi anche con i delinquenti, quello che sappiamo, perché in questo caso noi governando la nostra specie, la specie umana, così portiamo i rappresentanti di un territorio e quindi anche della sua… mondo vegetale, animale, minerale e le sue caratteristiche. E resto convinto di questo, poi la storia può farti ottenere dei risultati vicini attraverso invece il realizzarsi di altri sistemi spuri in termini di congiuntura.

L’altra cosa è quella demografica. Cioè, su questo, quando io sento ormai TUTTI!, la denatalità italiana, tutti, a sinistra, a destra, come vero problema. Se a me mi dicono che noi abbiamo il problema da risolvere, se c’è un rientro dolce, se noi lasciamo libere e informate le persone, noi sappiamo che quanto più queste persone cessano di essere povere culturalmente, diciamo, tanto più tenderanno a concepire i figli in modo che il trend sarà di diminuzione netta del numero di appartenenti alla specie umana. Ho detto: SE sono liberi e informati. E quanto più questo è un processo che può divenire da piano inclinato nel senso buono, quello della parola, e cioè nel senso che si può accelerare poi nel corso di tre o quattro generazioni, in un modo straordinario. Ignorare completamente il fatto che la Campania nello stesso tempo è, come sappiamo, la zona sistematicamente più esplosiva d’Europa, tutta, non solo il Vesuvio, e che loro hanno una concentrazione demografica pari ad Hong Kong, e che non possiamo discutere, come fa Grillo, dei problemi energetici e dei problemi... senza attaccarsi alla domanda: la domanda di energia di quattro miliardi di persone è diversa dalla domanda di energia di otto miliardi di persone. Allora, e qui riviene fuori Peccei, riviene fuori il lavoro dei compagni di Rientrodolce, il fatto che oggi si stava parlando un po’ con altri  che sul piano della ricerca di forme di energia siamo nella fase in cui sembra che ci siano dei visionari, finalmente, non dei vedutisti, quelli che hanno delle vedute e non hanno delle visioni. Ecco: queste sono le due cose e di lì viene il grande confronto.

Il confronto è tra quel mondo, ivi compreso quello clericale, cattolico, che vive secondo antropologie vecchie di trecent’anni, quelli per i quali il numero è potenza, devi fare molti figli in Campania per riuscire ad avere le braccia, eccetera e quindi poi tutte le cose parareligiose, tutte quelle altre e l’inimicizia profonda per il sesso. A questo proposito, tra parentesi, devo dire veramente, questo papa non mi va giù. Il fatto di questo fondatore dei Legionari di Cristo! Dopodiché gli piglia, vabbeh prende un provvedimento interno che garantisca il pentimento e la riflessione, ma senza altri provvedimenti, scomuniche o non so che, a me, da un certo punto di vista fa anche piacere. Perché però mi devono dare una spiegazione: come mai le famiglie producono il 90% di casi di pedofilia, le famiglie, con un po’ l’aiuto delle scuole delle parrocchie eccetera, come mai loro producono una percentuale alta di pedofili. E allora bisogna chiedersi: eh! questi sono tutti quanti particolarmente perversi quelli che vogliono fare i preti? No, loro producono, come intuiva il sacerdote radicale Romolo Murri, intuiva che la loro educazione produce mostri e li fa soffrire tremendamente. E allora viene fuori questo sorriso, che purtroppo non è dolce, si avvicina alla dolcezza, ma non è dolce, del Papa, oggi, ne sospetto una amarezza di fondo, una durezza, una sorta di ferocia, che mi fa male.

Bordin: e allora, eravamo partiti dal partito democratico e siamo finiti ai legionari di Cristo e a papa Ratzinger.

Pannella: Certo, perché questo significa, appunto, che il problema della demografia, il problema del sesso, il problema dei modelli… e del fatto che dobbiamo pensare al problema delle pensioni, e sì, delle pensioni e allora probabilmente bisogna mettersi a studiare meglio quanti bastardi dobbiamo augurarci di potere produrre, bastardi come sono io, una svizzera e un abruzzese, dobbiamo augurarci di poter produrre nella prossima generazione, e allora ci saranno anche i giovani che lavorano per le pensioni di quelli che vengono dopo  e via dicendo..

Bordin: il famoso conflitto generazionale: va bene. E allora siamo arrivati alla conclusione e come al solito Pannella ha inserito tutta una serie di elementi di carattere epocale e adesso appuntamento alla prossima settimana

TRASCRIZIONE DI GUIDO FERRETTI

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