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Interventi di Michele Usuelli (Radicali Italiani - PiłEuropa) Stampa E-mail

Michele Usuelli è un neonatologo che si occupa anche di cooperazione allo sviluppo.

Vi proponiamo il suo intervento in un'assemblea di PiùEuropa (Roma, Settembre 2018

Audiovideo dell'intervento

Nota: c'è un errore verso la fine dell'intervento: Aurelio Peccei non era un demografo

Segnaliamo inoltre questo articolo uscito sul sito di PiùEuropa:

Il family planning come risposta alla bomba demografica e al cambiamento climatico

14 dicembre 2018

di Michele Usuelli

Ogni anno, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, 214 milioni di donne di paesi poveri e ad alta fertilità rimangono incinte senza desiderarlo, non avendo accesso alla medicina contraccettiva, pur conoscendone l’esistenza.

L’inaccessibilità agli strumenti di family planning contribuisce ad allargare il perimetro di questa barbarica violazione dei diritti umani, aumentando il rischio di aborto clandestino, di mortalità materno-neonatale e portando ad una crescita insostenibile della popolazione mondiale.

La riduzione del tasso di fertilità nei paesi a risorse limitate tramite l’aumento della prevalenza contraccettiva, intesa come la distribuzione della totalità dei presidi contraccettivi, è la chiave per disinnescare la bomba demografica.

Gli strumenti per raggiungere questo fondamentale obiettivo intergenerazionale sono già conosciuti e parzialmente praticati tramite l’implementazione di strategie comuni che vanno ad incidere sul dividendo demografico: per quanto un paese aumenti il suo PIL, non migliorerà mai la qualità di vita dei suoi cittadini che crescono più del PIL.

Garantire l’accesso alla medicina contraccettiva non si limita a tutelare i diritti sessuali e riproduttivi delle donne, ma incide sulle principali cause di disuguaglianza, instabilità, conflitto mondiale, senza considerare che la sovrappopolazione rappresenta una delle cause delle migrazioni.

Di fronte ai dati sul cambiamento climatico forniti dalle Nazioni Unite, non si può continuare ad ignorare che i fattori che più hanno contribuito all’aumento esponenziale delle emissioni inquinanti negli ultimi decenni siano stati proprio la crescita della popolazione globale e delle emissioni pro-capite.

La riduzione del tasso di fertilità va quindi a incidere anche sull’impronta ecologica e sulla biocapacità dell’ecosistema, ovvero la capacità di rigenerazione delle risorse naturali del pianeta. Dal 1970 ad oggi il fabbisogno umano di risorse naturali eccede la capacità rigenerativa della Terra: siamo tutti chiamati a una scelta.

+Europa deve diventare protagonista di questa battaglia epocale, non solo inserendola nella propria agenda ma ponendosi come catalizzatore dell’azione politica in chiave transnazionale.

Insieme agli scienziati ospiti della conferenza internazionale “Bomba demografica e politiche contraccettive nei Paesi a limitate risorse”, durante il Congresso dell’Associazione Luca Coscioni 2018, abbiamo iniziato una call to action rivolta ai leader politici mondiali con la richiesta di produrre leggi sul controllo demografico che favoriscano la pianificazione familiare volontaria. Gli stessi obiettivi politici sono stati portati al Congresso ALDE di Madrid attraverso la mozione Overpopulation and family planning: setting a new agenda approvata con il 90% dei voti.

Le prossime settimane ci vedranno protagonisti di un percorso congressuale che ci porterà al rilancio di +Europa come partito politico e all’avvio della campagna elettorale in vista delle elezioni politiche europee: il momento storico è cruciale, non facciamoci trovare impreparati.

http://piueuropa.eu/2018/12/14/il-family-planning-come-risposta-alla-bomba-demografica-e-al-cambiamento-climatico/ 

Infine segnaliamo questo precedente intervento del 2018 pubblicato sul sito di Radicali Italiani.

Campagna internazionale per controllo dividendo demografico: da pianificazione familiare volontaria a “rientro dolce” 

di Michele Usuelli 

Non c’è più tempo, è ora di chiedere ai leader mondiali di produrre politiche per il controllo demografico adesso. Dobbiamo farlo insieme, dobbiamo farlo aggregando innanzitutto le nostre forze di radicali. Ecco perché il mio appello va alla dirigenza che verrà eletta dal Congresso di Radicali Italiani, ad Emma Bonino, a Benedetto Della Vedova, alla neo-confermata dirigenza dell’Associazione Luca Coscioni e a voi compagni tutti: dobbiamo agire all’unisono, sommare le nostre sensibilità e spendere il network che abbiamo costruito in questi anni di campagne politiche transnazionali, lo dobbiamo fare per i nostri figli e per i figli delle donne africane, per i figli dei figli a cui stiamo lasciando un pianeta povero di risorse, destinato prima ad esplodere e poi a morire nella miseria, nella guerra e nella catastrofe naturale.

Con Radicali Italiani presenterò al prossimo Congresso di Alde Party, che si terrà a Madrid nei giorni 8-10 novembre, una mozione sulle politiche contraccettive come cross-cutting issue negli interventi di cooperazione internazionale nei a Paesi a medio e a basso reddito, in continuità all’emendamento già approvato in sede di discussione del Piano di Sviluppo Regionale della Lombardia. Ma non basta.

Il 05 ottobre scorso il gruppo +Europa con Emma Bonino in Lombardia, insieme all’Associazione Luca Coscioni, ha presentato un primo panel di esperti di family planning nella sessione precongressuale di quest’ultima. Insieme ad Eugene Kongnyuy, Jennifer Hall, Tarek Meguid e Letizia Mencarini, gli scienziati con cui ho il privilegio di lavorare da qualche mese, ho redatto una call to action rivolta ai leader politici mondiali, partendo dai diritti violati di 214 milioni di donne, abitanti di Paesi in via di sviluppo, che stanno affrontando le conseguenze di una gravidanza indesiderata dovuta all’impossibilità o alla difficoltà di accesso alla contraccezione. Il risultato è un manifesto che vorremmo presentare ufficialmente, insieme ai firmatari premi Nobel, alla comunità scientifica, agli intellettuali ed ai politici, nel corso del prossimo anno. Obiettivo della call to action è sollecitare i leader politici globali – regionali, nazionali o internazionali – a produrre leggi sul controllo demografico che favoriscano la pianificazione familiare volontaria.

La sfida che abbiamo davanti è soprattutto legata al contenimento della crescita della popolazione nel continente africano che in meno di 100 anni vedrà quadruplicare la sua popolazione per passare dall’attuale 1,1 ai 4,2 miliardi. Secondo le previsioni delle Nazioni Unite nel 2100 il nostro pianeta ospiterà 15.8 miliardi di abitanti. Il 60 mentre, dal 1992 al 2010, in Malawi e Ruanda è passato rispettivamente dal 7.4 al 42.2 della popolazione femminile coniugata con età compresa tra i 15 ed i 49 anni. Più contraccezione vuol dire quindi rispondere a un bisogno contraccettivo insoddisfatto molto elevato, incidere sul numero di aborti legali ed illegali, ridurre il tasso di mortalità materna e neonatale, ridurre le gravidanze adolescenziali e post-partum, rallentare la crescita della popolazione e di conseguenza controllare il dividendo demografico. È fondamentale, quindi, partire dalle donne che vivono in povertà e non sono poste nelle condizioni di difendere i propri diritti sessuali e riproduttivi.

La speranza di fermare la crescita demografica sembra indissolubilmente legata proprio al processo di emancipazione femminile. Come tutti saprete, nel 1968 usciva nelle librerie The population bomb di Paul R. Ehrlich. Ciò che non in molti sanno è che questo documento prezioso è stato scritto a quattro mani da Ehrlich e la moglie e collega Anne F. Howland, esclusa dalla firma per scelta dell’editore: era più vantaggioso promuovere un solo nome, maschile e già riconosciuto dalla comunità accademica, avrebbe rintracciato più consensi. Un saggio rivoluzionario in cui i due professori della Standford University prospettano una crescita esplosiva della popolazione ed il progressivo esaurimento delle biodisponibilità del pianeta. Una previsione destinata ad avverarsi e riformularsi in peius nel giro di pochi anni, infatti la popolazione cresce molto di più e molto più velocemente di quanto previsto e le risorse naturali di un solo pianeta non sono più sufficienti. Dal 1970, infatti, il fabbisogno umano di risorse naturali eccede la capacità rigenerativa della Terra. Il 19 agosto scorso, e l’anno precedente addirittura il 02 agosto, abbiamo terminato le risorse disponibili sul pianeta per l’intero 2018, andando a sfruttare risorse naturali ad un ritmo 1.7 superiore la capacità di rigenerazione degli ecosistemi. Questo trend che sembra incontrollabile può trovare un rimedio solo se saremo in grado di mobilitare la comunità internazionale con una campagna che sia contemporaneamente scientifica e politica: se posticipassimo l’Overshoot Day di 4.5 giorni ogni anno, potremmo ritornare ad utilizzare le risorse di un solo pianeta entro il 2050. Per arrivare a questo risultato, dobbiamo promuovere le azioni di governo, ma anche quelle individuali perché solo attraverso una piena consapevolezza saremo in grado di garantire un futuro di pace alle generazioni di oggi e di domani. Ad esempio, è calcolato che una riduzione globale degli sprechi alimentari del 50 la componente dell’Impronta Ecologica globale dovuta all’assorbimento di anidride carbonica, sposterebbe la data dell’Overshoot Day verso la fine dell’anno di 89 giorni.

La bomba demografica, sempre più correlata al climate change, è anche una delle principali cause di spostamenti migratori da territori piegati dalle catastrofi naturali e dalle tensioni geopolitiche che spesso sfociano nel conflitto bellico. Obiettivo del nostro manifesto è, in conclusione, di mostrare come gli investimenti per la pianificazione familiare contribuiscano a tutelare i diritti umani, a ridurre la mortalità materno-neonatale e nel lungo termine a preservare le risorse naturali del nostro pianeta.

Nei prossimi mesi risponderò a questa improrogabile urgenza insieme al team di medici e demografi di cui faccio parte, lanciando la campagna internazionale per il “rientro dolce 3.0”. Ed è per questo, cari compagni radicali, che vi chiedo di rispondere all’appello: solo insieme possiamo raggiungere l’obiettivo e dare seguito alla epocale intuizione di un Marco Pannella che ci manca ogni giorno di più.

https://www.radicali.it/rubriche/commissione_economia_2018/campagna-internazionale-per-il-controllo-del-dividendo-demografico-dalla-pianificazione-familiare-volontaria-al-rientro-dolce/

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