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"Bill Ryerson incontra Pannella" di Irene Piccinini Stampa E-mail

Da Notizie Radicali del 15/11/2006

Bill Ryerson incontra Pannella: il tasso di fertilità mondiale può raggiungere il livello di sostituzione in 10 anni


di Irene Abigail Piccinini

Ancora una volta il Partito Radicale Transnazionale, grazie al suo status di organizzazione consultiva di primo grado dell’ECOSOC, ha dato spazio e voce a una persona che, altrimenti, sarebbe rimasta inascoltata in un importante consesso internazionale. Questa volta si è trattato di William Ryerson, fondatore e presidente del Population Media Center
 (PMC), che si occupa di quel particolare diritto umano che è il diritto alla salute sessuale e riproduttiva, così come alla procreazione consapevole: un diritto che più di altri fatica a trovare spazio di discussione e di consapevolezza anche al nostro interno, malgrado l’opera instancabile di moltissimi di noi, a cominciare da Emma Bonino e Marco Pannella.

Su suggerimento dell’associazione radicale Rientrodolce, il PRT ha accreditato Bill Ryerson presso il World Congress on Communication for Development, svoltosi a Roma tra il 25 e il 27 ottobre presso la sede della FAO e incentrato sul contributo che la comunicazione mediatica può dare allo sviluppo, informando e coinvolgendo le persone sulle iniziative che le riguardano, stimolando il dialogo e favorendo cambiamenti comportamentali.

Il tesoriere di Rientrodolce Guido Ferretti ha poi accompagnato Bill Ryerson, il 28 ottobre, a incontrare Marco Pannella e Marco Cappato nella sede del Partito Radicale Transnazionale in via di Torre Argentina, 76 a Roma, dove si è parlato di possibili collaborazioni ed eventuali sinergie tra l’azione del PRT e del Population Media Center in materia di salute sessuale e riproduttiva.

Il PMC ha un approccio talmente innovativo ed efficace ai problemi che riguardano la salute sessuale e riproduttiva che forse proprio per questo fatica a trovare spazio nei consessi ufficiali. Eppure, l’opera di sensibilizzazione svolta dal PMC attraverso la produzione di serial televisivi o radiofonici dà frutti concreti e tangibili, come ha spiegato Ryerson nel corso dell’incontro con Pannella e Cappato: in Etiopia, per esempio, dopo due anni e mezzo di trasmissione di una soap opera (prodotta con un contributo di 300.000 dollari del governo etiopico), il tasso di natalità è sceso da 5,4 a 4,2 figli per donna, con una riduzione dell’1,2%.

L’approccio del PMC si basa sul metodo ideato da Miguel Sabido negli anni Settanta in Messico, dove con la telenovela Acompáñame (Accompagnami) e altre cinque soap opera che seguirono nel decennio 1977-86 si riuscì a diffondere i temi della pianificazione familiare al punto che il Messico vide scendere del 34% il tasso di crescita della propria popolazione, conquistando nel 1986 lo United Nations Population Prize.

Tra i paesi in cui l’opera del Population Media Center sta già contribuendo a cambiare il clima sociale figura la Nigeria, dove il PMC ha realizzato un serial radiofonico sul problema dei matrimoni in età prepuberale e delle fistole ostetriche. Nell’area settentrionale della Nigeria, a prevalenza mussulmana, vige la poligamia e già a nove anni le bambine vengono avviate al matrimonio. Il primo figlio arriva sostanzialmente in coincidenza con il menarca, quando le ossa pelviche non sono ancora ben formate e il parto provoca «strappi» nei tessuti addominali; se la puerpera sopravvive, spesso subisce lesioni permanenti che causano incontinenza urinaria. A questo punto vengono ripudiate, perché «puzzano» e nessuno più le vuole. Si stima che nella sola Nigeria le donne in queste condizioni siano 2 milioni; per curarle basterebbe un’operazione del costo di 300 dollari. Grazie alla trasmissione radiofonica realizzata dal PMC, moltissime donne si sono recate negli ospedali dove è possibile effettuare l’intervento, in cerca di cure mediche.

Un’analoga iniziativa riguarda il Sudan e il tema delle mutilazioni genitali femminili: la trasmissione di una serie radiofonica trasmessa tra il novembre 2004 e il giugno 2006 sta contribuendo a cambiare l’atteggiamento della popolazione nei confronti di una tradizione molto radicata, con percentuali che lasciano ben sperare per il futuro.

In generale, riflettendo sul problema dello sviluppo e della crescita della popolazione, Bill Ryerson ha osservato come il costo strutturale e infrastrutturale necessario ad accogliere ogni anno ottanta milioni di persone in più, che si concentrano prevalentemente nei paesi poveri, è di quattro o cinque volte superiore al totale degli aiuti allo sviluppo; il risultato è che ogni anno il numero assoluto di coloro che vivono sui marciapiedi in condizioni di estrema povertà aumenta. L’opera del Population Media Center è volta, attraverso campagne educative sui benefici dei metodi di pianificazione familiare e con un’attenzione particolare alla salute della donna e alla sua condizione sociale, a stabilizzare la popolazione umana e a diminuire l’impatto dell’umanità sull’ambiente.

Ryerson e Pannella si sono trovati concordi nel ritenere che le donne desiderino avere meno gravidanze e poter esercitare la loro libertà in ambito sessuale e riproduttivo, ma questo desiderio è fortemente ostacolato da credenze religiose e tradizionali che impediscono loro di opporsi a quello che Pannella definisce un «procreare come bestie». Egualmente, Pannella e Ryerson hanno concordato che il tanto paventato timore di una società che invecchia e che non sarà in grado di pagare le pensioni delle generazioni future è frutto di un’impostazione sbagliata del problema: il modello a cui pensare è quello della società aperta, dove persone di origini ed etnie diverse possano convivere e in cui l’immigrazione può contribuire a contrastare l’invecchiamento della popolazione. Ryerson ha inoltre osservato che due figli istruiti possono contribuire al sostentamento (e alle pensioni) dei genitori più di dieci figli analfabeti e privi di mezzi di sostentamento.

Pungolato da una domanda di Pannella, Ryerson ha affermato che con i metodi utilizzati dal PMC potrebbero bastare dieci anni perché il tasso di fertilità mondiale raggiunga il livello di sostituzione. Ryerson ritiene che il successo conseguito dalla campagna del PMC in Etiopia lasci sperare che, con adeguati investimenti, ma neppure molto alti, tale obiettivo sarebbe a portata di mano.

Questa proiezione porterebbe a un andamento della popolazione mondiale vicino a quello numericamente più basso previsto dall’ONU, secondo cui la popolazione mondiale raggiungerebbe un apice di circa 7,8 miliardi di persone nel 2040, prima di cominciare a decrescere.

Nel corso dell’incontro Cappato ha sottolineato come gli stessi obiettivi del pmc siano perseguiti dai radicali sul piano politico. Si è ripetutamente parlato di possibili azioni sinergiche tra il Partito Radicale e Non c’è Pace Senza Giustizia da un lato e il Population Media Center dall’altro.

In particolare, il prt potrà consentire a Ryerson di prendere la parola all’ecosoc e, auspicabilmente, tramite progetti comuni con No Peace Without Justice, collaborare con il Population Media Center anche grazie a finanziamenti europei. L’Europa infatti non finanzia organizzazioni con sede negli usa, mentre l’amministrazione Bush ha bloccato qualunque tipo di finanziamento su progetti riguardanti la salute sessuale, sia quelli diretti sia quelli che passano attraverso l’UNFPA (United Nations Population Fund).

Pannella e Cappato hanno quindi invitato Ryerson a intervenire al Consiglio Generale del PRT, convocato dal 6 al 9 dicembre p.v. a Bruxelles o, quantomeno, a presentare un documento all’attenzione del consiglio e del Senato Radicale. Nell’auspicio che l’incontro con Ryerson avvenuto a Roma sia il primo di molti.

NOTE

Sul sito del Population Media Center, www.populationmedia.org, è presente un contatore che indica la popolazione mondiale attuale. Nel corso della stesura e della rilettura di questo articolo, secondo quel conteggio sono nati 34.474 bambini.

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