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Politica sulla popolazione e ambiente: dichiarazione internazionale Stampa E-mail
L'Associazione Rientrodolce ha sottoscritto il seguente documento promosso dall'Optimum Population Trust:
       
POLITICA SULLA POPOLAZIONE E AMBIENTE

DICHIARAZIONE INTERNAZIONALE

1) Le organizzazioni firmatarie dichiarano di riconoscere quanto segue:

a. La crescita demografica avvenuta nel passato, da un miliardo di persone,  nel 1800 a 2,5 miliardi nel 1950, fino ai 6,5 miliardi odierni, unitamente alla crescita dei consumi pro capite, ha avuto le seguenti conseguenze: ha provocato il cambiamento climatico, un crescente inquinamento, l'innalzamento del livello dei mari e l'espansione dei deserti; è stata "finanziata" attraverso un intenso sfruttamento del capitale della natura (le sue risorse finite, come i combustibili fossili, le falde acquifere, i minerali, la fertilità dei suoli, le foreste, le zone di pesca  e la biodiversità) anziché attraverso l'utilizzo dei dividendi sostenibili da essa forniti.

b. La capacità della Terra è finita, si sta riducendo a causa dei cambiamenti climatici e non è più sufficiente a sostenere una crescita indefinita del numero di umani e dello sfruttamento intensivo delle risorse.

c. Le previsioni di crescita della popolazione globale, che aumenta di 78 milioni l'anno (9.000 ogni ora), si assestano intorno ai 9,1 miliardi di persone nel 2050. I 2,3 miliardi di persone aggiuntivi, anche tenendo in considerazione la loro locazione in paesi che emettono tenori ridotti di biossido di carbonio,  equivalgono al doppio delle emissioni attuali degli Stati Uniti.

d. La crescita indefinita della popolazione è fisicamente impossibile e in qualche momento dovrà interrompersi:  ciò potrà avvenire o prima, attraverso una diminuzione delle nascite, ottenuta con la contraccezione e con una azione politica comune dell'umanità,  diretta a questo obiettivo, o dopo, attraverso un aumento della mortalità per carestie, malattie, guerre  e collasso ambientale, oppure  attraverso una combinazione di  entrambi i fattori.
        
e. Ogni persona in più accresce l'impatto totale dell'uomo sull'ambiente e riduce le risorse  pro capite disponibili; pertanto tutti i problemi dell'ambiente (e molti altri problemi economici e sociali) sono più facilmente risolvibili se la popolazione si riduce e divengono più difficili (e alla fine impossibili) da affrontare con una popolazione in crescita.

f. Il  degrado ambientale  e lo sfruttamento intensivo delle risorse stanno riducendo il numero di persone che la Terra può sostenere per un tempo indefinito.

g. Il diffondersi  dell'industrializzazione, l'urbanizzazione e i modelli di consumo del primo mondo stanno ulteriormente riducendo la capacità  di carico massima della Terra.
       
h. La disponibilità globale di cibo dipende pesantemente dalla disponibilità di petrolio e di acqua, risorse, entrambe, che stanno rapidamente divenendo più scarse e costose.

i. Lo sviluppo (crescita del PIL pro capite) dei paesi più poveri continua ad essere impedito dagli alti tassi di natalità (e con una popolazione in continua crescita).
     
j. La popolazione ottimale (che permetta una migliore qualità della vita per tutti) è certamente molto minore di quella possibile (a meri livelli di sopravvivenza).

CONCLUSIONE: L'attuale crescita della popolazione è ecologicamente insostenibile.

2) Noi raccomandiamo che le Nazioni Unite e le organizzazioni intergovernative, i  governi  e gli enti non governativi, ambientalisti e promotori dello sviluppo:

a. Prendano atto e rIconoscano che la presente dichiarazione corrisponde alla realtà dei fatti.

b. Appoggino, finanzino e assicurino la possibilità, per tutti e in tutto il mondo, di accedere alla pianificazione familiare, come convenuto alla Conferenza del Cairo del 1994 e  al punto 5 dei  Millennium Developments Goals per il 2012.
    
c. Adottino politiche non coercitive dirette a stabilizzare o ridurre le popolazioni a livelli sostenibili, anche affrontando il problema della crescita relativa della popolazione anziana.
           
d. Provvedano con efficacia, specialmente nelle aree ove i consumi sono più elevati, a promuovere la riduzione dello sfruttamento delle risorse e del degrado  ambientale pro capite.

LE ORGANIZZAZIONI FIRMATARIE:

OPTIMUM POPULATION TRUST - U. K.
POPULATION INSTITUTE - U.S.A.
POPULATION INSTITUTE OF CANADA
SUSTAINABLE POPULATION AUSTRALIA
DEMOGRAPHIE RESPONSABLE - FRANCE
ASSOCIAZIONE RADICALE RIENTRODOLCE - ITALIA
             
TESTO ORIGINALE

Population policy and the environment

International position statement
       
1. The undersigned organisations recognise the following facts:
 
A. Past population growth from one billion in 1800 to 2.5 billion in 1950 to 6.8 billion today, together with rising resource consumption per head, has already: caused climate change, increasing pollution, rising sea levels and expanding deserts; and has been largely "funded" by rapidly depleting natural capital (finite resources such as fossil fuels, groundwater, minerals, soil fertility, forests, . sheries and biodiversity) rather than sustainable natural income.

B. The capacity of the Earth is finite, reducing with climate change, and cannot sustain indefinite growth in human numbers and resource exploitation.

C. Global population, increasing by 78 million per year (9,000 per hour) is projected to grow to 9.1 billion by 2050. The additional 2.3 billion, even in low-carbon countries, equates to two more carbon USAs.
  
D. Indefinite population growth being physically impossible, it must stop at some point: either sooner through fewer births by contraception and humane, pro-active population policy; or later through more deaths by famine, disease, war, and environmental collapse; or some combination of these.
             
E. Each additional person increases total human impact on the natural environment and decreases natural resources per head; so that all environmental (and many economic and social) problems are easier to solve with fewer people, and harder (and ultimately impossible) with more.

F. Environmental degradation and resource depletion is steadily reducing the number of people the Earth can indefinitely sustain.

G. Spreading industrialisation, urbanisation and first world consumption patterns are further reducing the ultimate carrying capacity of the Earth.

H. Global food supply is heavily dependent on cheap and abundant oil and water, both of which are rapidly becoming more scarce and costly.
   
I. Development (GDP growth per person) of the poorest countries continues to be hampered by high birth rates (ever more people).

J. The optimum population (best quality of life for all) is clearly much smaller than the maximum (bare survival).
Conclusion: Current population growth is environmentally unsustainable.

2. We recommend that the United Nations and intergovernmental organisations, governments, and non-governmental environment and development bodies should:

A. Recognise and acknowledge the factual truth of these statements.

B. Support, fund or ensure universal access to family planning worldwide, as agreed at the 1994 Cairo Conference and in Millennium Development Goal 5 for 2012.

D. Adopt non-coercive policies to stabilise or reduce populations at or to sustainable levels, including planning for an ageing population.

E. Take firm measures, especially in high-consuming regions, to promote the reduction of per capita resource depletion and environmental degradation.

June, 2009

Signatory organisations

Optimum Population Trust (UK)
Population Institute of Canada
Population Institute (USA)
Sustainable Population Australia
       
AGGIORNAMENTO DEL 26 SETTEMBRE 2011
    
La dichiarazione è stata aggiornata tenendo conto dell’ormai prossimo ”7 billion day” (cioè la giornata del 31 Ottobre 2011, in cui secondo l’UNFPA la popolazione mondiale raggiungerà i 7 miliardi).
    
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