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Risposta di Tombolini e Pardi a Capezzone sulla Tav Stampa E-mail

Caro Daniele Capezzone,

Innanzi tutto ti ringraziamo per avere finalmente preso in considerazione la questione TAV Torino Lione nel corso della tua conversazione domenicale su Radio Radicale. Purtroppo però hai mancato di rispondere nel merito della questione, limitandoti a fare dichiarazioni ideologiche sulla 'TAV in generale', e non su quel cantiere.

Tu affermi di ritenere che:

".. questo paese non possa stare fuori, lo è stato per troppi anni, dal circuito delle grandi infrastrutture."

Affermazione è, di per sè, condivisibile. La questione che si sta dibattendo, però, è l'utilità di questa grande infrastruttura, la TAV Torino- Lione, perché a nostro modo di vedere, di questa utilità, dati alla mano, non ve ne sono neanche le premesse: il traffico è diminuito lungo l'attuale linea ferroviaria, l'autostrada parallela è percorsa da un traffico veicolare irrisorio se confrontato con quello della tangenziale di Torino: 7,000 veicoli al giorno contro 180,000; inoltre l'attuale linea ferroviaria potrebbe essere riammodernata per raddoppiare la sua capacità di trasporto a un costo minimo.

Poi tu prosegui dicendo:

"... adesso che pure l’alta velocità vogliamo precluderci. Alta velocità che peraltro, faccio un esempio, in Spagna è di sinistra e cominciò Gonzales creando quella linea da Madrid all’Andalusia che ha fatto sì che un’area come l’Andalusia, luogo di straordinari tesoriartistici e ambientali, ma che era isolatissima, sia invece divenuta in questi dieci anni un luogo collegatissimo e facilissimo. "

Ora stante l'irrisorio numero di viaggiatori, l’opera è giustificata solo per il trasporto merci, ma queste non hanno necessità di viaggiare oltre i 100 km/h (né in galleria lo potrebbero).

La Spagna che tu porti come esempio aveva una rete ferroviaria molto ma  molto inferiore alla nostra, e in un certo senso si poteva dire che fosse isolata. La stessa cosa non si può dire per Torino e il Piemonte. Inoltre è abbastanza noto, o almeno sarebbe bene che lo fosse a tutti, che le linee TAV sono vantaggiose in particolari conformazioni orografiche che si riscontrano nelle grandi pianure tedesche nel grande spazio collinoso francese, ma certamente non nell'area alpina.

Dici inoltre anche:

"Chiunque faccia un mestiere che lo pone in relazione con l’esigenza di spostarsi, di muoversi - che vuol dire lavorare, far circolare idee, persone, mezzi, capitali, beni eccetera – fa i conti con un sistema che è un colabrodo."

Se le nostre ferrovie sono sempre più un colabrodo è dovuto proprio al fatto che si sta puntando alle "grandi" opere e all'alta velocità, invece di porre attenzione all'ammodernamento dell'attuale rete e alla rivitalizzazione dei rami secchi o lasciati seccare.

Infine dici:

"Questa roba è stata approvata quando Prodi stava alla commissione europea. E’ possibile che dal centro sinistra non vengano parole chiare sulla necessità di fare quest’opera e ci si .. si faccia sempre i poeti"

Caro Daniele, noi siamo il partito del divorzio e dell'aborto e certamente non ci scandalizzeremmo se si dovesse ritornare sulle decisioni prese: pertanto il mutismo di Prodi può essere in questo caso salutato con favore, come segno di una riflessione a cui dovremmo partecipare.

Infine ci sembra non giustificata e fuori bersaglio la critica nei confronti del 'solito ambientalismo del no a tutto'. L’argomento ha forse un valore polemico ma, nel dibattito che si è sviluppato intorno alla TAV noi, e molte altre componenti ambientaliste non radicali, abbiamo espresso molti 'si', e un deciso no a quel progetto. Piuttosto noi non siamo d'accordo con una politica ambientale del 'sempre si' purchè aumenti la sola variabile quantitativa del PIL, ma non siamo assolutamente per i no pregiudiziali.

Restiamo allora in attesa delle tue risposte nel merito, risposte che saranno magari facilitate dall'approfondimento che avverrà nei prossimi giorni su Radio Radicale, come opportunamente annunciato dal direttore, che, ci auguriamo, vorrà sentire anche la nostra voce".

Antonio Tombolini per Lievito Riformatore.
Luca Pardi per Rientrodolce
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