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Lievito Riformatore e Rientrodolce sulla TAV in Val di Susa Stampa E-mail

Documento di Lievito Riformatore e Rientrodolce sul cantiere TAV della Val di Susa

(approvato il 5/12/2005)

Attenzione, il documento può essere scaricato qui in versione .DOC

Al Segretario di Radicali Italiani Daniele Capezzone
Al Tesoriere di Radicali Italiani Rita Bernardini
Alla Direzione di Radicali Italiani
Alla Direzione della Rosa Nel Pugno

No alla TAV in Val di Susa: per una volta popolari per non essere antipopolari

Lievito Riformatore, associazione politica telematica di ispirazione blairiana, e Rientrodolce, associazione radicale tematica e telematica, sollecitano gli organi responsabili di Radicali Italiani e della Rosa Nel Pugno a rendere pubblica al più presto la loro contrarietà al cantiere TAV della Val di Susa.

Letteralmente indottrinati e intimoriti dalle unanimi dichiarazioni favorevoli da parte dei mass media e delle massime istituzioni dello Stato, ogni liberale autentico si sente in questi giorni intimorito nel solo manifestare un dubbio circa l'opportunità di un'opera così gigantesca e devastante, che viene spacciata, divulgata e pubblicizzata come crinale su cui misurare la modernità di ciascuno. Questo parallelamente ad una scientifica azione di dileggio e delegittimazione delle posizioni contrarie, presentate sempre e soltanto come espressione di antimodernismo, grettezza, provincialismo.

La verità è ben altra. La verità è quella dell'ennesimo megacantiere che già soltanto un ragionieristico raffronto costi/benefici (e senza neanche voler contare tra i primi quelli immensi relativi al suo impatto ambientale) ci parla di un preventivo di costi di circa 13 miliardi di Euro destinati, come sempre accade in queste opere, a lievitare ulteriormente e di 20 anni di lavori per la sua realizzazione. A fronte di questi costi i benefici dovrebbero consistere nell'ipotetico spostamento dei trasporti di merci e persone dalla gomma alla ferrovia.

Si tratta, è bene dirlo, di una vera e propria truffa, perpetrata al solo scopo di instaurare, in Italia, l'ennesimo cantiere per l'ennesima inutile grande opera, con l'ennesimo spreco di fiumi di denaro pubblico (questa volta dall'UE) che verranno ripartiti tra appaltatori e corporazioni coinvolte. Il flusso di merci sulla direttrice interessata, infatti, è tutt'altro che destinato a intensificarsi, così come quello di passeggeri. Sulle lunghe tratte, ma già da quelle da 500 Km in su, dopo l'avvento delle compagnie aeree 'low cost', la ferrovia compete ormai con grande difficoltà col trasporto aereo, sia di merci che di persone. E non sembra un caso che ormai anche in Europa tutti i principali attori della logistica e della distribuzione delle merci (UPS, DHL, TNT) sono dotati di loro hub aeroportuali e di vere e proprie flotte aeree che servono ogni giorno tutte le città d'Europa.

Si dismetta allora la vana retorica delle magnifiche sorti e progressive per questo scempio ambientale ed economico insieme, rappresentato dalla TAV. Si operi piuttosto politicamente perché gli stessi fondi siano investiti in un reale, e quanto mai necessario, ammodernamento di una rete ferroviaria e di un parco locomotori e carrozze fatiscente, che è la realtà con cui ogni giorno milioni di imprenditori, professionisti, studenti, lavoratori, turisti fanno i conti: carrozze indecenti, bagni impraticabili, tratte impercorribili, personale impreparato e dunque arrogante, servizi a terra inesistenti, stazioni ferroviarie infrequentabili, linee di collegamento periferiche che - queste sì! - consentirebbero, se efficienti, di alleggerire il traffico su auto, vengono chiuse, servizio merci disorganizzato e inutilizzabile.

Siamo per la modernità. Siamo per l'impresa. Siamo per il turismo. Siamo per la qualità della vita. Siamo per un'Italia di cui tornare ad essere orgogliosi. La TAV non impedirà in nulla di dover assistere il prossimo anno agli stessi deprimenti articoli di stampa su cimici e disservizi da parte delle nostre ferrovie. Si abbia il coraggio di essere, per una volta, popolari, raccogliendo e unendoci all'opposizione alla realizzazione di quel cantiere, inserendo in essa le nostre motivazioni di carattere razionale, tecnico, scientifico, economico, liberale. Mettendo in luce tutta la carica ideologica di chi - in nome di quali poteri da omaggiare? - se ne fa facile propugnatore in un clima di sospetto unanimismo tra i vertici di destra, di sinistra, di centro, con tanto di benedizione quirinalizia.

Lievito Riformatore e Rientrodolce invitano pertanto formalmente gli organi dirigenti di Radicali Italiani e della Rosa Nel Pugno a pubblicamente dichiarare la propria posizione contro il cantiere TAV della Val di Susa e ad attivare ogni iniziativa politica opportuna perché venga evitato un ulteriore colossale spreco di risorse pubbliche destinato a generare, una volta di più, gli ennesimi privilegi a vantaggio dei pochi e a danno dei molti e della comunità.

Antonio Tombolini (Presidente di Lievito Riformatore)
Luca Pardi (Segretario di Rientrodolce)

SOTTOSCRIVI LA LETTERA DI MARIO MARCHITTI A DANIELE CAPEZZONE SULLA TAV IN VAL DI SUSA.

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