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Documento della commissione "Quanti siamo e quanto consumiamo?" Stampa E-mail

Documento finale della commissione "Quanti siamo e quanto consumiamo? Energia, ambiente, territorio e demografia: per un rientro dolce dell'umanità" (VI congresso di Radicali Italiani)

Il documento della commissione "Quanti siamo quanto consumiamo?" è disponibile in due versioni. Il documento originale (cui ha contribuito in massima parte la dirigenza di Rientrodolce) è stato, dopo una breve apparizione, sostituito nei siti radicali da un altro documento (redatto da Giovanni De Pascalis e Bruno Mellano), che presenta qualche differenza. A Gennaio 2008 il testo originale è stato rimesso, preceduto da una nota di Rita Bernardini: "Di seguito trovate l'allegato alla Mozione Generale, presentato nei tempi e secondo le modalità previste dal VI Congresso; subito dopo, pur se non può considerarsi 'allegato' alla Mozione Generale in quanto non consegnato (per una serie di disguidi) nei tempi previsti, ritengo utile far conoscere anche il documento De Pascalis-Mellano". Si è scelto dunque di far conoscere entrambi i documenti, come ha fatto fin da subito il nostro sito.

ALLEGATO ALLA MOZIONE GENERALE

ll Congresso, considerato:

  • il perpetuarsi di condizioni di grave povertà in molti paesi in via di sviluppo, in presenza di una continua crescita della popolazione;

  • l’avverarsi delle previsioni meno ottimistiche relative al picco del petrolio e all’innalzamento delle temperature globali;

  • l’impatto ambientale della specie umana in termini di consumo delle risorse naturali;

individua negli strumenti di informazione di massa, accompagnati da altre misure politiche e culturali di promozione dei diritti delle donne, uno dei metodi informativi e motivazionali piu’ efficaci per il superamento dei limiti che ostacolando la liberta’ e la salute riproduttiva della donna, sono alla radice del problema della sovrappopolazione.

Impegna gli organi dirigenti a promuovere:

  • l’adozione di un Piano nazionale integrato dell’Energia e dei Trasporti, con l’obiettivo dell’abbandono, al più presto, di tutti i combustibili fossili;

  • l’immediata adozione di misure atte a scoraggiare l’utilizzo delle fonti fossili, anche attraverso uno spostamento di quote di tassazione - a parità di pressione fiscale generale - dal lavoro alle attività inquinanti e all’uso di risorse naturali;

  • la promozione di quelle fonti di energia rinnovabile che diano sufficiente garanzia di non essere marginali, in particolare l’energia solare e l’eolico d’alta quota, come nel progetto Kitegen proposto da Massimo Ippolito e in corso di realizzazione;

  • la transizione verso un sistema di mobilità fondato sul trasporto elettrico, collettivo e capillare, che preveda anche la liberalizzazione e la promozione della trasformazione dei veicoli a motore endotermico esistenti in veicoli elettrici;

  • l’incremento dei fondi di cooperazione internazionale finalizzati al contenimento della crescita demografica, in particolare attraverso le trasmissioni a puntate previste dal metodo Sabido.

             

DOCUMENTO DE PASCALIS-MELLANO

Il congresso, considerato:

  • la sensibilità ecologista, che i Radicali hanno contribuito a far nascere in Italia, volta ad affermare un nuovo rapporto della specie umana con le altre specie ed in alleanza con il pianeta;

  • l’ambiente come la vera “risorsa scarsa” di questo periodo storico, con cui anche lo sviluppo economico deve fare i conti;

  • le condizioni di grave povertà di molti paesi in via di sviluppo, in presenza di una continua crescita della popolazione;

  • le previsioni relative al picco del petrolio e all’innalzamento delle temperature globali;

  • l’impatto ambientale della specie umana in termini di consumo delle risorse naturali, di depauperamento del territorio, di distruzione della biodiversità;

impegna gli organi dirigenti del partito a promuovere un “pacchetto” di proposte politiche e parlamentari in campo ambientale, come è già stato fatto nelle materie economiche, che verta sui seguenti punti:

  • la predisposizione urgente di un “Piano nazionale integrato dell’Energia e dei Trasporti” da discutersi con il metodo della democrazia partecipata e trasparente;

  • l’adozione di misure atte a scoraggiare, con progressività crescente, l’utilizzo delle fonti fossili, anche attraverso uno spostamento – nel quadro di una riduzione generale della pressione fiscale – di quote di tassazione dal lavoro e dall’impresa alle attività che maggiormente provocano ed implicano produzione di inquinamento e consumo di risorse naturali;

  • la promozione di quelle fonti di energia rinnovabile che diano sufficiente garanzia di non essere marginali, in particolare l’eolico d’alta quota e l’energia solare;

  • la transizione verso un nuovo sistema di mobilità, compatibile con gli obiettivi europei in campo ambientale e orientato ad un progressivo e pianificato aumento di importanza del trasporto collettivo, elettrico, ciclabile e comunque tecnologicamente efficiente e meno inquinante, che preveda anche il completamento, nei tempi più rapidi possibile, dei sistemi di trasporto ferroviario metropolitano nelle maggiori aree urbane del paese;

  • una nuova politica urbanistica volta al risparmio del suolo e all’efficienza energetica, limitando in particolare l’ulteriore cementificazione del territorio rurale, e che contemporaneamente favorisca interventi di rottamazione dell’edilizia moderna priva di qualità;

  • una nuova regolamentazione della produzione alimentare italiana delle colture estensive e degli allevamenti intensivi nell’ottica del superamento della “Politica Agricola Europea” e della sostenibilità ambientale;

  • l’incremento dei fondi di cooperazione internazionale finalizzati al contenimento della crescita demografica e a favore di una genitorialità responsabile e contro ogni politica natalistica, individuando nell’informazione di massa, accompagnata da attività politiche e culturali di promozione dei diritti delle donne e delle generazioni future, uno dei metodi motivazionali più efficaci per il superamento dei limiti che, ostacolando la libertà e la salute riproduttiva della donna, sono alla radice del problema della sovrappopolazione.

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