Home arrow Documenti arrow Energia: appello degli scienziati al Presidente del Consiglio
Energia: appello degli scienziati al Presidente del Consiglio Stampa E-mail

Appello dei ricercatori delle Università e Centri di ricerca Italiani al Presidente del Consiglio affinché vengano prese decisioni sagge e coraggiose per la politica energetica italiana

Comitato promotore

Vincenzo Balzani (Presidente), Università di Bologna
Nicola Armaroli, Istituto ISOF-CNR, Bologna
Salvatore Califano, Università di Firenze
Giuseppe Grazzini, Università di Firenze
Paolo Rognini, Università di Pisa
Renzo Rosei, Università di Trieste

Se sei un docente universitario o un ricercatore e vuoi sottoscrivere l'appello riportato di seguito, clicca qui.

2 Aprile 2007

Al Presidente del Consiglio

Professor Romano Prodi

Egregio Signor Presidente

siamo un gruppo di docenti e ricercatori di Università e Centri di Ricerca. In virtù della conoscenza che ci deriva dalla quotidiana consultazione della letteratura scientifica internazionale e, per alcuni, direttamente dalle proprie ricerche, sentiamo il dovere di esprimere apprensione per l’attuale crisi, energetica ed ecologica, che colpisce la nostra epoca e che minaccia di compromettere irrimediabilmente la salute ed il benessere delle generazioni future.

Come ben sa, negli ultimi due secoli abbiamo progressivamente scoperto e utilizzato a piene mani i tesori nascosti nelle viscere della Terra che hanno nome di “combustibili fossili”. È iniziata così una nuova era che, se da un lato ha tanto migliorato la vita di una parte (piccola) dell’umanità, dall’altro ha causato gravi danni alla salute dell’uomo (malattie acute e croniche) e alla integrità dell’ambiente in ogni parte del mondo (deforestazione, specie animali e vegetali a rischio di estinzione, piogge acide…). In particolare, l’anidride carbonica, immessa nell’atmosfera in quantità massicce (ogni kg di benzina genera 3.5 kg di anidride carbonica), sta causando l’innalzamento della temperatura della Terra (“effetto serra”) con conseguenze climatiche e idrogeologiche che secondo il parere degli scienziati potrebbero essere disastrose.

Tutto ciò non ha solo un prezzo in termini biologici o fisici, ma anche altissimi costi economici, sociali, sanitari: cifre enormi che gravano sui bilanci di tutti i Paesi.

Sappiamo bene che la facile reperibilità energetica non potrà continuare all’infinito. Infatti, è parere ormai internazionalmente condiviso che la produzione di petrolio e gas stia raggiungendo il picco e che ciò condurrà inesorabilmente al declino. A peggiorare la situazione vi è l’inevitabile incremento della popolazione mondiale che, connesso a quello dei consumi energetici, non lascia prevedere scenari ottimistici.

Ricerche scientifiche serie e attendibili hanno dimostrato che l’umanità oggi consuma le risorse rinnovabili ad un ritmo del 20% superiore alla capacità che ha la Terra di rigenerarle. Stiamo quindi andando verso una crisi molto seria e ciò che più ci preoccupa è la diffusa e spropositata disinvoltura con la quale i cittadini, ma anche gli amministratori, contribuiscono ad un inammissibile sperpero delle risorse.

Noi sentiamo il dovere di denunciare con fermezza tale situazione e scriviamo per sollecitarLa a porre il problema energia-ambiente come priorità assoluta nell’azione di governo, anche con riferimento alla politica internazionale. È necessario intervenire prima che si verifichino eventi fisici irreversibili (esaurimento di alcune risorse, forte riscaldamento del pianeta), gravi problemi di instabilità sociale (emigrazioni di massa) e guerre per il controllo delle risorse ancor più disastrose di quella irachena.

La proposta

In attesa che si giunga a una piena consapevolezza dei problemi sopra menzionati, che potranno essere risolti alla radice solo con un cambiamento del modello di sviluppo della civiltà Occidentale, alla quale purtroppo oggi si ispirano i paesi emergenti, bisogna intervenire rapidamente sul problema energetico. L’urgenza è dettata, ancor più che dal progressivo esaurimento dei combustibili fossili, dalla insostenibilità dei costi e dei danni causati dal loro uso all’uomo e all’ambiente.

Gli studiosi concordano sul fatto che nei prossimi anni ci dovrà essere inevitabilmente, seppure gradualmente, una transizione dall’uso dei combustibili fossili a quello di altre fonti di energia. In base alle conoscenze attuali, ci sono solo due possibilità: l’energia nucleare e l’energia che proviene dalle fonti rinnovabili.

Gli scriventi ritengono che la scelta dell’energia nucleare sarebbe un grave errore per molti e ben noti motivi: pericolosità degli impianti, difficoltà a reperire depositi sicuri per le scorie radioattive, stretta connessione tra nucleare “civile” e nucleare ‘militare’, esposizione ad atti di terrorismo, enormità degli investimenti finanziari, necessità di uno stretto controllo militare, aumento delle disuguaglianze tra paesi tecnologicamente avanzati e paesi poveri, scarsità delle risorse di elementi fissili. Infine, le centrali nucleari, con le tecnologie attuali o in fase di studio, produrranno unicamente energia elettrica, e questa costituisce solo una frazione del consumo energetico finale (20%).

Sollecitiamo pertanto il Governo a continuare nell’azione già intrapresa per sviluppare l’uso delle fonti di energia rinnovabile: idroelettrica, geotermica, eolica e, in particolare, solare. Il sole è, di fatto, una stazione di servizio inesauribile (splenderà per almeno altri 4 miliardi di anni) che fornisce energia gratuitamente, in modo abbondante (in un anno, una quantità pari a diecimila volte il consumo mondiale di energia) e senza sostanziali discriminazioni fra le varie nazioni della Terra.

L’energia solare, quindi, non può essere motivo di guerre fra le nazioni. Inoltre, essendo una forma di energia diluita, non può essere usata per scopi bellici e non può essere obiettivo di atti terroristici.

Infine, non può essere causa di incidenti poiché non richiede tecnologie complesse e non lascia indesiderabili eredità alle future generazioni.

Siamo convinti che, nell’ambito di un urgente Piano Energetico Nazionale, sia indispensabile favorire, con una mirata politica di incentivi e disincentivi, l’uso sempre più esteso delle energie rinnovabili e in particolare dell’energia solare nelle varie forme in cui può essere convertita (biomasse, energia termica, energia elettrica, combustibili artificiali). Contestualmente, è necessario potenziare l’attività di ricerca e sviluppo in questi campi. In alcuni Paesi (ad es. Germania, Spagna e Giappone) la decisione di favorire l’uso delle energie rinnovabili ha creato industrie fiorenti con numerosi posti di lavoro ed ha abbassato di molto i costi di produzione dei pannelli termici e fotovoltaici e degli impianti eolici.

Nel frattempo, per uscire gradualmente e senza grandi traumi dalla crisi energetica ed ecologica che si affaccia al nostro orizzonte, La esortiamo a promuovere politiche di risparmio energetico: la risposta al continuo aumento dei consumi di energia non può essere unicamente un aumento dell’offerta, ma deve concretizzarsi in un’oculata politica di contenimento della domanda. Il risparmio energetico è un concetto che deve essere ben spiegato a tutti i cittadini dei Paesi sviluppati e che dovrà diventare il primo impegno di coloro che hanno responsabilità amministrative.

Vorremmo ricordarLe che in Italia, secondo un recente studio della Commissione Europea, un risparmio energetico del 15% nei prossimi 5 anni può avvenire a costo negativo, vale a dire che sarebbe un costo il non realizzarlo! Il risparmio energetico è la riposta più immediata, efficace ed economica alla crisi incombente.

Incentivare il risparmio energetico e l’uso delle energie rinnovabili è la strada maestra per condurre il mondo sulla via della pace e per lasciare in eredità ai nostri figli un pianeta più vivibile.

http://www.ciam.unibo.it/photochem/energia2007.html

AGGIORNAMENTO DELL'8 APRILE 2008

Un anno dopo l'appello riportato sopra è stato lanciato un altro appello, cui possono aderire sia scienziati che persone comuni.

Vi invitiamo a leggerlo e sottoscriverlo. Lo trovate su www.energiaperilfuturo.it

Copyright 2000 - 2004 Miro International Pty Ltd. All rights reserved.
Mambo is Free Software released under the GNU/GPL License.

sovrappopolazione, demografia, fame nel mondo, carestie, epidemie, inquinamento, riscaldamento globale, erosione del suolo, immigrazione, globalizzazione, esaurimento delle risorse, popolazione, crisi idrica, guerra, guerre, consumo, consumismo